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milano


chijiza n’ingaixi‘ niertagu‘
(i polmoni non si fermavano)

Sito Geoacustico Gradiente

 

(titolo in Enets, dialetto Baj, lingua samoieda della siberia centrosettentrionale)

 

spazioersetti - udine
20 febbraio 2015 - 1° marzo 2015

 

 

La nozione di sito-sonoro è stata sviluppata per rispondere ad una questione che si è via via addensata attorno alla crescente distanza che si osserva tra spazio inteso come luogo di intrattenimento e spazio quale sostrato culturale. Una nozione relativa all’idea stessa di definizione dello spazio, che qui viene a realizzarsi attraverso il suono, è quindi una nozione antropologicamente orientata.
L’apparente inerzia nello svolgimento acustico generale di questo sito-sonoro ci parla di un tempo interno e di un tempo esterno. Il tempo esterno, che possiede un orologio quasi “geologico”, è un lungo dispiegamento morfogenetico che discende dai processi di mutamento che si manifestano nella deriva strutturale tra le diverse orbite risonanti. Il tempo interno, che possiede un orologio “elementale”, si manifesta nella motilità costante ed irregolare delle micro-fluttuazioni delle particelle sonore, sia all’interno di ogni singola linea-sorgente, che nelle relazioni che si insediano nello spazio (definendolo).
Questo sito-sonoro si basa su una fondamentale relazione reciproca tra le sorgenti, ovvero tra moti apparentemente lineari (discendenti ed ascendenti, accelerati e decelerati) che ogni linea-sorgente dispiega nel corso di un ciclo relativo. Ogni gradiente costituisce quindi la spinta propulsiva della dinamica, che, nell’attrazione o repulsione tra le componenti spettrali individuali, costruisce, in modo approssimativamente perpetuo, una variazione continua lungo l’asse di una densità critica dello spazio. Generando una sorta di curvatura su questo doppio sistema temporale.

Tecnicamente il suono viene emesso da 7 altoparlanti collocati nello spazio della galleria, installati secondo diversi piani, così che il suono si diffonda articolandosi in modo anche stratigrafico. In questa complessità di campo non viene cercata alcuna nozione di “fuoco”, di centro primario d’ascolto. Piuttosto, invece, i suoni e le loro articolazioni (e tutti i processi mesostrutturali relativi) tendono a promuovere un ascolto multifocale, o anche un campo multifocale d’ascolto. In cui ogni singolo punto della stanza può essere visto come nucleo d’ascolto, come punto di coalizione dei cammini degli elementi sonori in azione. Ogni ascoltatore dunque può esperire i vari gradi delle interazioni variabili all’interno dell’intero volume della stanza ed è in qualche misura invitato a farlo, in modo da trovare, a sua preferenza, quelle coordinate soggettivamente ottimali su cui soffermarsi o lungo le cui traiettorie procedere.

Tutti i suoni utilizzati in questo sito-sonoro provengono da diverse registrazioni effettuate con un microfono a contatto posto su una sola fonte sonora (ad esclusione di alcuni occasionali fenomeni ambientali accidentali). Si tratta delle armoniche naturali delle vibrazioni indotte dal reattore elettromagnetico di un lampione stradale in funzione. Le registrazioni sono state successivamente trattate con una elaborazione al nastro magnetico, così da portarle nell’intervallo di frequenza desiderato per sottoporle ad un processo di glissando continuo manuale (attraverso l’alterazione della velocità di scorrimento del nastro magnetico).

Non è stata utilizzata nessun’altra elaborazione elettronica.

Registrazioni sul campo:
Udine, Via Sistiana, 9-10 gennaio 2015

Lavoro in studio:
12-24 gennaio 2015 (la stanza nera)

 

on site

 

chijiza n’ingaixi‘ niertagu‘
(the lungs didn't stop)

Gradient Geoacoustic Site

 

(title in Enets, Baj dialect, samoiedic language of North-Central Siberia)

 

spazioersetti - udine
February 20th, 2015 - March 1st, 2015

 

 

The notion of sound-site was developed to respond to an issue that has gradually densified around the growing distance we can observe between space as entertainment place and space as cultural substratum. A notion relating to the very idea of space definition, which is here to be realized through the sound, is then a notion anthropologically oriented.
The apparent inertia in the general sonic progress of this sound-site, speaks to us of an internal time and an external time. The external time, that has an almost “geologic” clock, is a long morphogenetic unfolding deriving from the processes of change, that occur within the structural drift among the different resonant orbits. The internal time, having an “elemental” clock, manifests itself in the constant and irregular motility of the micro-fluctuations of the sound particles, both within each source-line and in the relations settling in the space (defining it).
This sound-site is based on a fundamental mutual relationship among the sources, i.e. among apparently linear motions (descending and ascending, accelerated and decelerated) that each source-line unfolds over a relative cycle. Each gradient forms the driving force of the dynamics, which, in the attraction or repulsion of the singular spectral components, builds, in an approximately perpetual manner, a continuous variation along the axis of a critical density of the space. Generating a sort of curvature onto this temporal double system.

Technically speaking, the sound is played back by 7 loudspeakers placed in the space of the gallery, installed according to different planes, so that the sound can radiate also stratigraphically articulated. In this field complexity no notion of “focus” is sought, no prime listening centre. Rather, on the contrary, the sounds and their articulations (and all the mesostructural processes involved) tend to promote a multifocal listening, or even a multifocal listening field. Where each point of the room can be seen as the listening core, as coalition point for the paths of the sound elements in action. In this way, each listener can experience the various degrees of the variable interactions everywhere in the volume of the room and is to some extent so requested, to find, to his preference, those subjectively optimal coordinates where to linger or along whose trajectories move.

All sounds used in this sound-site come from different recordings realized with a contact microphone onto a single sound source (apart from some occasional accidental environmental phenomena). They are the natural harmonics of the vibrations induced by the electromagnetic ballast of an operating lamp post. The recordings have been subsequently treated with a magnetic tape processing, so as to bring them within the desired frequency range to subject them to a manual continuous glissando process (through the alteration of the magnetic tape speed).

No other electronic processing has been used.

 

Field-recordings:
Udine, Via Sistiana, 9-10 January 2015

Studio work:
12-24 January 2015 (la stanza nera)